Dulcis in fundo...
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Il nostro Tiramisù nel bauletto 6.50
Crema Tiramisù su Pan di Spagna al Grano Saraceno e Cacao
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Goloso (vegano) 6.50
Tortina al Cioccolato con crema alla Nocciola Gentile e Lamponi
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Rosso di Primavera 6.50
Cremoso di Philadelphia nascosto dal biscotto integrale e affogato nella polpa di Fragole
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Passeggiata nel Prato 6.50
Bavarese alla Camomilla e Cioccolato bianco con coulis ai Frutti Rossi
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Il Ruffiano Rustico 6.50
Gelato agli Asparagi con Ghiandolce tostato e caramello alla Grappa
Al Cucchiaio
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Il Tropicale 4.00
Sorbetto al Mango, Frutto Della Passione e Ananas
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La Mela e il Lime 4.00
Sorbetto alla Mela Verde e Lime
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Il Finocchietto Selvatico 4.00
Sorbetto al Finocchietto Selvatico e Pompelmo
La Cantina consiglia
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Mosto d'Uva della Caneva dei Biasio 2.50
Da uve moscato parzialmente fermentate, otteniamo una bassa gradazione alcolica, una leggera bollicina ed un profumo inebriante di frutta esotica
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Il Marzemino Passito 4.00
Dalle colline di Refrontolo, con le uve di marzemino passite, cogliamo uno spiccato sentore di frutti rossi, ribes e more, una buona corposità e un’acidità che rende questo vino dolce non stucchevole.
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L'amaro del "Primo"
Poche righe per una vita di miseria da bimbo e la sopravvivenza da giovane combattendo in Russia, mangiando tutto ciò che rimaneva in quella terra aspra e dilaniata dalle bombe. Ogni radi- ce ed erba era buona , per curarsi o da mescolare a patate ed acqua per mangiare, se avevano la fortuna di trovare in qualche casolare fiaschette con distillato di patate o cereali, ci macerava- no bacche ed erbe. Tutto andava giù, riscaldava anima e soprat- tutto il corpo, sempre infreddolito dalle tempeste di neve ed il ghiaccio. Era l’unico modo per tenere in vita quel corpo marto- riato, ma risparmiato dalla crudeltà delle battaglie. Finita la guer- ra tra miseria e macerie, quest’uomo tutto fare: contadino, bar- biere e norcino ha riprodotto questo spirito salva vita ritoccan- dolo nel gusto, ma sempre speciale, tramandando questo sapere ai figli e nipoti. Ritorna così ai nostri tempi un’amaro d’erbe e radici infuse sapientemente, dal sapore morbido ed armonico, che incontra il gusto di tutti.
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Il Liquore della "Tina"
Un suo vivo ricordo è quella cucina vecchia, nera e misteriosa, sulla parete di sfondo sopra la stufa un arcobaleno di spruzzi degli intrugli che cucinava, quasi da sembrare un quadro con impressa la vita e la passione per il lavoro che portava a creare magie dal nulla. Sapeva prendere le signore per la gola con i suoi elisir al sambuco, ai mirtilli e ai frutti di bosco “rigorosamente raccolti al momento giusto in montagna” E per i nipoti che face- vamo a gara tra chi raccoglieva più sambuco, c’erano sempre le marmellate con pane e burro. Oggi a noi rimane il ricordo di quei profumi, coinvolgenti da catturare memoria ed emozioni, il gusto inconfondibile di frutti appena raccolti, il piacere di man- giare marmellata con il burro fatto dal nonno. Siamo stati fortu- nati e speriamo di riuscire a trasmettere queste sensazioni, picco- le, ma infinite ai nostri figli. Di quei tempi riusciamo a darvi po- co, infinitamente poco, ma se abbiamo buona memoria e ci la- sciamo trasportare dal gusto e profumo, il liquore Mirtillo sarà la chiave per la porta dei ricordi del passato.
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